La modernità inquietante della Storia: La oscura fabbrica del Duomo di Andrea Sartori

المؤلف

قسم اللغة الإيطالية كلية الألسن جامعة عين شمس

المستخلص

L’intervento prende in esame «La Oscura fabbrica del Duomo», un romanzo di recente pubblicazione scritto da Andrea Sartori, un autore italiano esordiente, analizzando come egli abbia dato voce alle crisi che travagliano l’uomo moderno. È acclarato che l’autore contemporaneizza, non sempre coscientemente, espedienti saldamente radicati in ben note diramazioni della tradizione letteraria e storica occidentali, personalizzandone le impostazioni, per dare alla luce una seria opera di intrattenimento intellettuale. Di questi espedienti si esaminano alcuni aspetti classici, folkloristici, fantastici nonché storici per capire come sia avvenuta la risemantizzazione di questi motivi, i quali vengono poi inseriti in un romanzo di stampo storico. Tale risemantizzazione avviene a partire dalla creazione di un lembo paratestuale in cui l’amico lettore è costretto ad affrontare un testo di origine incerta, ma anche collegando il motivo folkloristico del diavolo e della conseguente perdizione al modello letterario più celebre in assoluto della perdizione nella dantesca selva oscura, il quale continua a richiamare alla memoria del pubblico il peccato originale, per poi mettere in atto la dinamica del modo fantastico con lo scopo di creare un crescendo di suspense che vede alla fine la risoluzione dell’enigma solo in parte. La lacerazione del paradigma di realtà avviene ricorrendo inoltre al tema del sogno che si trasforma in un motivo di inchiesta, in quanto mette in discussione, nella fattispecie, la magnitudo effettiva dei poteri del Maligno, presunti o non che siano. Segue alla fine un’intervista reale via mail all’autore per approfondire alcune questioni di ordine teorico.

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